Bambini e ragazzi sempre più prodigi nei videogame

di Roberto S. Commenta

Joseph Deen e Thomas Sulikowski sono i nomi dei prodigi che grazie ai videogiochi anno avviato un'attività professionale.

Spopolano in rete le notizie riguardante due giocatori di 8 e 19 anni che grazie ai videogiochi hanno già avviato un’attività redditizia. I loro nomi sono Joseph Deen e Thomas Sulikowski che a loro modo hanno portato una piccola nuova rivoluzione in questo mondo e grazie ad esso stanno guadagnando pure bei soldi.

Joseph Deen è un ragazzino di 8 anni con la passione del videogioco Fortnite, il celebre battle royale che ha spopolato negli ultimi anni e che ha fatto la fortuna di Epic Games, ma non solo come possiamo vedere. Deen ha firmato un contratto con ingaggio da 5.000 dollari ed un bonus da 33.000 oltre ad avere ricevuto gratuitamente un setup da urlo per la postazione da gaming pc. Team33 è nota come House33, situata ad Hollywood ed ha ospitato star del calibro di Drake e Post Malone. Deen è stato contattato per essersi distinto in gioco con il nome di 33 Gosu ed ha passato 2 anni ad allenarsi nella House. Pensate che sia prematura o giusta una cosa del genere? Intanto i soldi cominciano a fioccare nelle tasche dei genitori di questo ragazzo, che speriamo potranno servire principalmente per la sua formazione scolastica. Lo scopo di Team33 è quello di cominciare a formare i giocatori sin dall’età più giovane possibile e coltivare questo talento proprio come capita anche negli altri sport. Joseph è sicuramente il giocatore più giovane della storia ad essere diventato un professionista, compiendo una piccola rivoluzione nel campo.

Thomas Sulikowski è invece il 19enne che grazie all’altrettanto noto videogioco Minecraft è riuscito ad aprirsi una propria ditta di costruzioni. Se ci pensate su Minecraft le persone hanno costruito di tutto, con tanto di progettazione annessa prima di cominciare l’opera. Delle vere e proprie riproduzioni anche di siti storici. Varuna è il nome di cui Thomas è CEO fondatore. L’azienda vanta anche già un nutrito assortimento di lavoratori, 34 persone da 12 diverse Nazioni, che Thomas ha dichiarato di aver assunto per necessità quando si è reso conto di non riuscire a coinciliare il lavoro con gli studi che stava continuando, ed ecco come nascono le aziende alla faccia di chi ha sempre giudicato male i videogiochi pensando che fossero una perdita di tempo. Per farvi un’idea di quello che sono capaci di fare in Varuna vi postiamo qui di seguito un video esplicativo di uno dei tanti progetti che potete visionare sul loro canale youtube. Una vera e propria progettazione degli edifici, partento da un cubo.

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