
Moltissime sono le case di sviluppo che nel corso della storia dei videogiochi si sono accaparrate una buona fetta di pubblico e di mercato pubblicando giochi più o meno carichi di buone potenzialità: alcune di esse sono finite nel dimenticatoio per non aver rispettato il gusto degli appassionati, mentre altre sono riuscite ad imporsi e a sfornare nuovi capolavori anno dopo anno. Altre sono invece relativamente nuove.
Si sa che una decina d’anni nel contesto videoludico è un tempo piuttosto significativo e ad oltrepassare questa boa ci è riuscita anche la Bioware, casa nata nel 1995 e famosa per aver pubblicato un buon numero di titoli che sono riusciti negli ultimi anni a raggiungere una larga fetta di appassionati di videogiochi grazie ad una serie di intuizioni geniali che hanno portato i propri giochi ad essere dei termini di paragone per quel genere.

Tra i titoli che la Bioware ha portato sulle nostre console come non menzionare l’affascinante saga di Baldur’s Gate che ha portato a nuovi livelli il gioco di ruolo d’azione, a cui è seguito quel grande capolavoro che è Neverwinter Nights, gioco di ruolo in terza persona interessante ed appassionante tanto da aver quasi costretto la Bioware a sfornare delle espansioni per avere ancora alto l’interesse del pubblico che ha ammirato questo inaspettato gioco.
E non contenta degli ottimi risultati ottenuti con i due suddetti giochi e con l’indimenticabile Mass Effect, la Bioware che sembra essersi specializzata in giochi di ruolo, ci riprova con Dragon Age: Origins, un titolo che viaggia sullo stesso genere che è stato presentato di recente in varie convention riguardanti i videogiochi. Con i suoi combattimenti di pura azione e con dei fantastici effetti grafici per le magie, si intravede all’orizzonte un nuovo capolavoro: sarà così?