Mafia 2, Sonia Alfano chiede la messa al bando del gioco

di Redazione 2

Sonia Alfano, presidente dell’associazione vittime di mafia, ha esposto il “caso” Mafia 2 al parlamento europeo, chiedendo la messa al bando del gioco targato Take-Two. Secondo la Alfano, Mafia 2 è un gioco offensivo nei confronti delle vittime di attentati di stampo mafioso e dei parenti di questi ultimi, inoltre, danneggia gravemente l’immagine del nostro paese all’estero.

Non è la prima volta che Mafia 2 finisce al centro di polemiche (come era logico aspettarsi, del resto), negli Stati Uniti addirittura il gioco è stato definito “razzista” dal presidente di una comunita’ di italo-americani.

Take-Two, dal canto suo, ha affermato che non intende prendere provvedimenti e non ha alcuna intenzione di censurare e/o ritirare il gioco dal commercio. Mafia 2 è una opera di ingegno nata dalla creatività di un gruppo di artisti, di certo il gioco non vuole offendere nessuno, Take-Two supporta tutti i suoi prodotti allo stesso modo e Mafia 2 non ricevera’ un trattamento differente.

Non tocca certo a noi decidere se Mafia 2 è un prodotto “buono” o “cattivo”, di certo però non ci sono molte differenze rispetto ad un film come Il Padrino, per esempio. Era scontato che un gioco del genere generasse polemiche nel nostro paese (ma non solo), non dobbiamo dimenticare però che si tratta solamente di un prodotto di intrattenimento che nasce con lo scopo di far divertire le persone, niente altro. Anche Call of Duty sarebbe da censurare, seguendo questo ragionamento, poichè richiama alla mente gli orrori della guerra e potrebbe quindi ferire le famiglie dei soldati che hanno combattuto e che, magari, hanno perso la vita in battaglia.

Da notare che, mentre videogiochi come Mafia 2 o Medal of Honor (solamente per citare i primi che ci vengono in mente) vengono ampiamente criticati, una serie TV come The Pacific riscuote consensi unanimi, ma anche in questo caso, la storia narrata non è certo “leggera”.

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Commenti (2)

  1. Le solite critiche che possono accadere solo in Italia..

  2. Credo che i videogiochi vadano considerati al pari dei film, dei libri e delle altre opere di intrattienimento.
    Non bisogna pensare ai videogiochi come una forma di intrattenimento per soli ragazzi, il gioco in questione è +18, e c’è una ragione se esiste il PEGI.
    Potrei capire se si volessero tutelare i più piccoli dal farsi un’idea sbagliata sulla mafia, e qui bisognerebbe discutere sulla rilevanza del PEGI dal punto di vista legislativo.
    Ma qui si parla di vietare un’opera di intelletto ad un pubblico adulto, e questo per è un attacco alla libertà di espressione, da evitare assolutamente.

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