Giochi della memoria, Xak: The Art of Visual Stage

di Redazione 1


Dopo gli annunci recentemente rivelati in occasione dell’attesissimo E3 di Los Angeles, gli occhi degli appassionati del marchio Nintendo sono senza ombra di dubbio tutti puntati sul nuovo episodio della saga di Zelda che arriverà probabilmente già in prima linea nella collezione di titoli già disponibili all’uscita della nuovissima e fiammante Wii U, nuova console casalinga che sicuramente promette molto divertimento.

Questo accade perché Zelda ha avuto e riscuote ancora un notevole successo grazie alla bontà della saga che ha interessato il pubblico videoludico fin dai suoi esordi grazie al cambio di rotta rispetto ai giochi di ruolo di classica scuola nipponica, introducendo una componente d’azione molto più forte e gradita anche al pubblico occidentale. Chi ha qualche annetto in più ricorderà anche altri esponenti di questo genere, tra cui figura Xak: The Art of Visual Stage.


Uno dei punti di forza di Zelda, rispetto alla moltitudine di giochi di ruolo in cui i combattimenti casuali a turni rappresentavano l’identità assoluta del titolo, è sicuramente quella di avere battaglie alla luce del sole. Xak: The Art of Visual Stage disponibile dall’inizio degli anni ’90 su Super Nintendo, offriva esattamente la stessa tipologia di duelli contro i nemici, chiaramente visibili sullo schermo quasi come un discreto action game.

Il mondo dei demoni, prima dell’inizio del gioco, era imprigionato lasciando la popolazione in salvo, ma l’apertura delle celle ha disseminato orribili esseri in tutto il territorio e sarà compito di Latok, avvertito da un esponente del regno delle fate, di riportare la pace e la serenità nel paese. Insomma di certo il plot narrativo non è dei più originali, ma la struttura di gioco difficilmente reperibile nel contesto dei giochi di ruolo, faceva di Xak: The Art of Visual Stage un’alternativa discreta al classico Zelda.

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