Recensione Dead Island Riptide per PlayStation 3

di Redazione Commenta

Il primo Dead Island ha stupito tutti grazie ad una meccanica di gioco accattivante e ad un robusto comparto tecnico. Con Riptide si espande l’universo narrativo di Dead Island grazie a nuove ambientazioni, nuovi personaggi e a una storia collegata a quella del precedente episodio. Riuscirà Riptide a conquistare i fan di Dead Island? Scopritelo nella nostra recensione.

Grafica e sonoro

Ritpide usa lo stesso motore grafico di Dead Island, l’ottimo Chrome Engine 5 sviluppato da Techland. La versione testata è quella per PlayStation 3 e a parte qualche sporadico rallentamento non si notano problemi di alcun tipo, segno di un motore ben ottimizzato.

Lo stile di Riptide è decisamente più aggressivo di quello del suo predecessore, il gioco presenta una grafica volutamente cruda e grezza, ma badate bene, si tratta di una precisa scelta degli sviluppatori, una scelta che in questo caso si rivela decisamente vincente.

Particolarmente meritevoli le cut scene di qualità cinematografica, la storia di Dead Island Riptide viene narrata attraverso sequenze in CGI incredibilmente curate che trasportano il giocatore nel variegato universo di Riptide.

Positivo anche il giudizio sul sonoro, i dialoghi sono inglese con sottotitoli tradotti in un buon italiano, le musiche si rivelano adatte all’atmosfera, così come gli effetti e le urla degli zombie. Un comparto audio di tutto rispetto che non vi annoierà neanche per un secondo.

Giocabilità e longevità

Come anticipato Riptide riprende la storia alla base di Dead Island, i sopravvissuti del primo episodio (Xian, Sam, Logan e Purna, oltre all’inedito John) si trovano ora su Palanai, piccola isola sperduta dell’arcipelago di Banoi.

Palanai si rivela un posto poco ospitale, con migliaia di zombie pronti a farvi la pelle. L’ex capitano John Morgan si unirà ai nostri eroi per cercare di respingere l’invasione e mettere la parola fine a questa folle avventura.

Il gameplay, pur non discostandosi molto da quello del primo episodio, si dimostra più dinamico e fluido, merito di un sistema di combattimento estremamente valido e di una componente esplorativa di altissimo livello.

Le prime fasi dell’avventura servono essenzialmente da (lungo) tutorial per imparare le meccaniche di gioco e prendere confidenza con i comandi e con il sistema di gestione delle armi e della crescita del personaggi. Così come il primo capitolo Riptide presenta una componente RPG che rende il gioco diverso dai soliti giochi in prima persona.

Discreta la varietà delle armi, si va dal classico fucile fino a bastoni, pugnali, spade, piede di porco e altre armi di fortuna recuperate per l’isola. Eliminare uno zombie usando calci e pugni, vi assicuro, non ha prezzo e vi regalerà enormi soddisfazioni.

Non voglio fare spoiler sulla storia ma posso dirvi che la trama vi regalerà più di un colpo di scena, difficilmente riuscirete a staccarvi dallo schermo prima di aver visto i titoli di coda.
Uno dei pregi di Dead Island Riptide è senza dubbio il multiplayer. L’avventura può essere affrontata in co-op con uno o più amici anziché con compagni controllati dalla CPU.

Personalmente non ho avuto modo di testare la co-op, avendo provato il gioco prima del lancio dei negozi, mi limito quindi a giudizio sul single player, ma state tranquilli perché la modalità multigiocatore verrà approfondita con un articolo dedicato.

La campagna di Riptide richiede 12/15 ore per essere portata a termine e il multiplayer permette di divertirsi ancora di più massacrando gli zombie in compagnia degli amici.

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