Giochi della memoria, Lufia II Rise of the Sinistral

di Redazione Commenta


Accade spesso nel mondo dei videogiochi, di vestire i panni di un personaggio particolare che, seppur nato in un villaggio semplice e tranquillo, si ritrova a dover sostenere un compito apparentemente troppo impegnativo rispetto alle sue possibilità ma che, con grande coraggio e dedizione, ci si mette d’impegno per rendere l’avventura meno difficile e la missione risolvibile, in modo da riportare la serenità nel proprio luogo natio.

E’ il caso di Maxim, un giovane eroe nato con una speciale abilità, quella di padroneggiare senza difficoltà le armi da taglio, tanto da diventare in breve tempo un abilissimo spadaccino. Questa sua caratteristica lo porterà a diventare il maggior sostenitore della battaglia contro i Sinistral, un gruppo di uomini crudeli che non vedono l’ora di mettere a ferro e fuoco la città pur di ottenerne il potere. Tutta questa storia fa da prequel ad un noto gioco.


Si tratta infatti di Lufia II Rise of the Sinistral, in realtà il secondo capitolo della saga di giochi di ruolo firmata Taito, ma che a conti fatti si presenta come un prequel rispetto alle avventure narrate in Lufia and the Fortress of Doom, ambientando il tutto novantanove anni prima degli avvenimenti lì narrati. Ovviamente Maxim non sarà da solo e, come ogni gioco appartenente a questo genere che si rispetti, altri individui andranno a rimpinguare i sostenitori della sua avventure.

Come gioco di ruolo, Lufia II Rise of the Sinistral si discosta notevolmente dal primo episodio della saga presentandosi meno affine al classico rpg di scuola nipponica, andando a toccare più le corde di un puzzle game, dai numerosi enigmi sparsi in tutto il gioco e soprattutto nei dungeon, fino ad alcune chicche che rendono il titolo molto godibile, come la possibilità di catturare dei mostri ed utilizzarli a nostra volta in battaglia. Un egregio seguito di un gioco di ruolo già interessante.

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