Giochi della memoria, Chakan

di Redazione Commenta


Nella lunga storia dei videogiochi sono molti i personaggi simpatici e cartooneschi che sono sbarcati sulle nostre console. Dai teneri e buffi animaletti antropomorfi che infestano i platform game fino ai più recenti dolcissimi cagnolini e gattini da compagnia da accudire ed allevare nelle varie simulazioni che imperversano in special modo per le console portatili. Ma ci sono anche molti giochi dalle atmosfere più oscure ed ostili.

Quante volte un gioco ci ha infatti permesso di impersonare dei guerrieri armati fino ai denti oppure dei personaggi oscuri e tenebrosi, tormentati da una storia angosciosa ed angosciante, un vero e proprio supplizio che porterà il protagonista in questione ad avventurarsi per un nuovo cammino durante il quale guidarlo. E un po’ sotto questo filone nacque Chakan, un titolo dal sapore dark che arrivò su Sega Mega Drive agli inizi degli anni ’90.


Nel gioco vestivamo i panni appunto di Chakan, un guerriero presumibilmente imbattibile che dichiarava di non poter essere sconfitto nemmeno dalla morte. La morte stessa allora gli offre una possibilità: se dovesse sconfiggerla potrebbe ricevere in dono la vita eterna, altrimenti dovrà servirla e riverirla per sempre diventando a tutti gli effetti schiavo della morte. Una trama decisamente oscura e degna di un film horror.

Il gioco era in realtà un titolo a metà strada tra platform e gioco d’azione dove il nostro Chakan doveva farsi largo tra le varie ambientazioni di gioco, dal taglio chiaramente gotico e dai toni scurissimi, fino allo scontro finale con la nera signora per scoprire se poteva guadagnare l’agognato premio promessogli. Non si trattava di un capolavoro e non si faceva notare per qualità superlative, ma offriva momenti di sano divertimento e soddisfaceva bene chi ama le atmosfere del terrore.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato.

You may use these HTML tags and attributes: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>